1 mar 2011

L'orologio segnava appena le 7...

...e il sole di agosto da un bel pezzo reclamava le sue vittime stordendole con il frinire dei grilli e l'odore di sale.
 Il giorno in cui ho saputo che saresti arrivata sono corsa in bagno a scartare, leggere, leggere e rileggere ancora  le istruzioni del kit acquistato la sera prima.
"Avrei bisogno di qualcosa di affidabile" chiesi al banco con l'aria di chi non sa più che pesci prendere.
"Non si preoccupi, ormai questi test garantiscono un'affidabilità del 99%".

Qualche sera prima ero seduta al tavolo di un piccolo ristorante proprio sul mare sulla costa che mi ha riempito il cuore e la vita fin da bambina a festeggiare il suo primo compleanno da sposati. Non gli avevo detto nulla, volevo che fosse una sorpresa. Una bella boccata d'aria. Doveva essere la caparra del regalo vero, quello in cui avremmo preso e ripreso le misure con i  nostri spazi e le nostre vite in un viaggio verso il Portogallo, che immaginavo avremmo perseguito con tenacia infinita costeggiando il nord o il sud della Spagna.
"Dai che ho appena preso la patente! Scegli tu l'itinerario e quando e partiamo!"
Combattevo con il caldo, la nausea, l'umore intossicato dal lavoro, il mal di stomaco che non mi lasciava riprendere fiato nemmeno durante la notte.

Quella mattina non ero l'unica ad essere sveglia. Anche tuo padre stava lì, a letto, ad aspettare quei minuti che inesorabili ci separavano dalla realtà. Quella notte, l'ultima notte, a fantasticare del Portogallo on the road, del nuovo lavoro che avrei trovato, di quello che avrebbe coinvolto sempre di più lui, di quelle garze e antibiotici ed eparina e fisioterapia e odore di ospedale che stavamo cercando di lasciarci alle spalle.

Ero lì, ero in quel limbo, e mi hai devastata.
"Allora?"
"Secondo il test, sono incinta".

Ed in un attimo sentii perchè hai deciso di arrivare.
Perchè il nostro cuore, nonostante un anno pieno di prove e di cambiamenti radicali è rimasto colmo, colmo di vita. Per lo stesso motivo per cui quando arriva il sole dopo l'inverno non riesci a stare in casa e vuoi andare al mare. O perchè davanti ad una certa ambiguità è sempre meglio un'amara verità. Perchè l'amore non ti può trattenere a guardare indeciso l'orizzonte. L'amore può solo farti volare.
Sentire l'emozione, prima di comprendere con la mente, mi ha permesso di lottare con la paura, la sfiducia e fantasmi del passato per farti lentamente, ogni giorno, sempre più spazio nel cuore prima che nella pancia.

Dicono che avere un blocco sia normale. E' normale anche voler riscrivere tutta la storia dall'inizio?

Manco in rete da circa 1 anno. Da questo blog addirittura da 2.
Rileggendo il profilo mi sono detta: 'Questa non sei tu. Non bluffare: chiudi questo blog e aprine un altro se vuoi, ma questa non sei tu' E non con l'intento di volermi fare un complimento o un biasimo...E' tutto cambiato, e tutto è rimasto uguale.
La vita è davvero un miracolo.

Cerco di coprire la nausea da integratori a base di ferro con litri di tè verde. Sono alla 35+2 settimana. Sofia arriverà con il sole di Aprile, il mese invisibile del diario di Odiesseas Elitis. Non oso rileggerlo.
Aspetto che arrivi quel giorno.
Non sono ancora pronta per una sintesi. Quest'assenza non me la sono ancora raccontata. Ma la mia voce la sento comunque, e non posso ignorarla.  E sento mille voci di ieri e di oggi e vedo mille luci di giorni e di notti, di cieli e di mari. Sì,  se potessi riscrivere tutta la storia dall'inizio suonerebbero come le onde. E non avrei niente da temere.