14 set 2011

Quattro stracci

E guardo fuori dalla finestra e vedo quel muro solito che tu sai.
Sigaretta o penna nella mia destra, simboli frivoli che non hai amato mai;
quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, racconto e dico e ti sembro muto,
fumare e scrivere ti suona strano, meglio le mani di un artigiano
e cancellarmi è tutto quel che fai;
ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare
e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!

Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità,
ma maturo o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità.
Ma poi chi ha detto che tu abbia ragione, coi tuoi "also sprach" di maturazione
o è un' illusione pronta per l'uso da eterna vittima di un sopruso,
abuso d' un mondo chiuso e fatalità;
ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare,
ma non raccontare a me che cos'è la libertà!

La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,
di manuali contro le frustrazioni, le inibizioni che provavi quì a casa mia,
la noia data da uno non pratico, che non ha il polso di un matematico,
che coi motori non ci sa fare e che non sa neanche guidare,
un tipo perso dietro le nuvole e la poesia,
ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare:
fare l' amore, tirare tardi o la fantasia!

La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre,
tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte,
poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!

Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana,
quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
ed hai annullato tutti fuori che te,
ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri,
persa a cercar per sempre quello che non c'è.

Francesco Guccini

11 giu 2011

Come allenarsi a respingere l'ipergenitorialità congenita

E una donna che reggeva un bimbo al seno disse: "Parlaci dei Figli"
E il Profeta rispose:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sè.
Essi vengono attraverso voi ma non da voi,
e, sebbene siano con voi, non vi appartengono.
Potete donare loro il vostro Amore ma non i vostri Pensieri
poiché loro hanno i propri pensieri.
Potete dare rifugio ai loro corpi ma non alle loro Anime,
giacchè le loro anime albergano nella casa di domani,
che voi non potete visitare neppure in sogno.

Potete tentare d’esser come loro, ma non renderli come voi siete
giacchè la vita non indietreggia nè s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, viventi frecce, sono scoccati innanzi.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con la sua potenza affinchè le sue frecce possano andare veloci e lontano.
Sia gioioso il vostro tendervi nella mano dell’Arciere;
poiché se ama il dardo sfrecciante,
così ama l’arco che saldo rimane.

Kahil Gigran

26 apr 2011

Diario di un Invisibile Aprile - Venerdì, 3 di Odisseas Elitis

Occhi ovali, allungati, labbra,
profumi come di cielo precoce
di grande femminile dolcezza e di bevanda letale.

Mi girai sul fianco - sprofondai quasi - nei Salmi delle Litanie
e nel fresco dei giardini aperti.
Pronto al peggio
Dopo un estenuante e feroce battaglia, all'alba di lunedì 4 aprile
ci scaraventiamo al nostro destino. Io e Sofia.

1 mar 2011

L'orologio segnava appena le 7...

...e il sole di agosto da un bel pezzo reclamava le sue vittime stordendole con il frinire dei grilli e l'odore di sale.
 Il giorno in cui ho saputo che saresti arrivata sono corsa in bagno a scartare, leggere, leggere e rileggere ancora  le istruzioni del kit acquistato la sera prima.
"Avrei bisogno di qualcosa di affidabile" chiesi al banco con l'aria di chi non sa più che pesci prendere.
"Non si preoccupi, ormai questi test garantiscono un'affidabilità del 99%".

Qualche sera prima ero seduta al tavolo di un piccolo ristorante proprio sul mare sulla costa che mi ha riempito il cuore e la vita fin da bambina a festeggiare il suo primo compleanno da sposati. Non gli avevo detto nulla, volevo che fosse una sorpresa. Una bella boccata d'aria. Doveva essere la caparra del regalo vero, quello in cui avremmo preso e ripreso le misure con i  nostri spazi e le nostre vite in un viaggio verso il Portogallo, che immaginavo avremmo perseguito con tenacia infinita costeggiando il nord o il sud della Spagna.
"Dai che ho appena preso la patente! Scegli tu l'itinerario e quando e partiamo!"
Combattevo con il caldo, la nausea, l'umore intossicato dal lavoro, il mal di stomaco che non mi lasciava riprendere fiato nemmeno durante la notte.

Quella mattina non ero l'unica ad essere sveglia. Anche tuo padre stava lì, a letto, ad aspettare quei minuti che inesorabili ci separavano dalla realtà. Quella notte, l'ultima notte, a fantasticare del Portogallo on the road, del nuovo lavoro che avrei trovato, di quello che avrebbe coinvolto sempre di più lui, di quelle garze e antibiotici ed eparina e fisioterapia e odore di ospedale che stavamo cercando di lasciarci alle spalle.

Ero lì, ero in quel limbo, e mi hai devastata.
"Allora?"
"Secondo il test, sono incinta".

Ed in un attimo sentii perchè hai deciso di arrivare.
Perchè il nostro cuore, nonostante un anno pieno di prove e di cambiamenti radicali è rimasto colmo, colmo di vita. Per lo stesso motivo per cui quando arriva il sole dopo l'inverno non riesci a stare in casa e vuoi andare al mare. O perchè davanti ad una certa ambiguità è sempre meglio un'amara verità. Perchè l'amore non ti può trattenere a guardare indeciso l'orizzonte. L'amore può solo farti volare.
Sentire l'emozione, prima di comprendere con la mente, mi ha permesso di lottare con la paura, la sfiducia e fantasmi del passato per farti lentamente, ogni giorno, sempre più spazio nel cuore prima che nella pancia.

Dicono che avere un blocco sia normale. E' normale anche voler riscrivere tutta la storia dall'inizio?

Manco in rete da circa 1 anno. Da questo blog addirittura da 2.
Rileggendo il profilo mi sono detta: 'Questa non sei tu. Non bluffare: chiudi questo blog e aprine un altro se vuoi, ma questa non sei tu' E non con l'intento di volermi fare un complimento o un biasimo...E' tutto cambiato, e tutto è rimasto uguale.
La vita è davvero un miracolo.

Cerco di coprire la nausea da integratori a base di ferro con litri di tè verde. Sono alla 35+2 settimana. Sofia arriverà con il sole di Aprile, il mese invisibile del diario di Odiesseas Elitis. Non oso rileggerlo.
Aspetto che arrivi quel giorno.
Non sono ancora pronta per una sintesi. Quest'assenza non me la sono ancora raccontata. Ma la mia voce la sento comunque, e non posso ignorarla.  E sento mille voci di ieri e di oggi e vedo mille luci di giorni e di notti, di cieli e di mari. Sì,  se potessi riscrivere tutta la storia dall'inizio suonerebbero come le onde. E non avrei niente da temere.